Bere urina fa male o fa bene? Ecco cosa succede davvero al tuo corpo

L’idea di bere la propria urina, conosciuta anche come urinoterapia, continua a far discutere e divide l’opinione pubblica tra sostenitori convinti e il severo scetticismo della comunità medica occidentale. La domanda se questa pratica faccia bene o male alla salute trova risposte molto differenti a seconda delle fonti consultate. Analizzare fisiologia, pregiudizi popolari, ricerche scientifiche e rischi permette di comprendere realmente cosa comporta assumere la propria urina.

Composizione e funzione dell’urina nel corpo umano

L’urina è il risultato finale della diuresi, il processo fisiologico essenziale attraverso cui il nostro corpo espelle le sostanze di scarto prodotte dal metabolismo, insieme ad acqua in eccesso e sali minerali. Questo avviene dopo che i reni filtrano il sangue, selezionando le molecole necessarie da quelle tossiche o inutili. La quantità media prodotta da un adulto sano si aggira tra 1,5 e 2 litri al giorno, ma questa può variare in base a diversi fattori tra cui età, sesso e attività fisica. La funzione principale dell’urina è quindi l’eliminazione di tossine, urea e prodotti del catabolismo proteico, il controllo dell’equilibrio idrico ed elettrolitico e la regolazione della pressione sanguigna.Urina

Sostanze eliminate con la diuresi, come ammoniaca, acido urico e creatinina, possono diventare dannose se accumulate. Questo sottolinea come l’urina non sia un liquido “puro”, ma piuttosto un fluido di scarto la cui reintroduzione nell’organismo è, dal punto di vista fisiologico, priva di senso.

Origine e credenze dell’urinoterapia

La pratica di bere urina ha radici antiche in diverse medicine tradizionali, in particolare in Cina e India, dove viene vista da una minoranza come una forma di auto-vaccinazione o di promozione della longevità. Altre credenze popolari (alimentate anche da alcune celebrità) sostengono benefici quali il rafforzamento del sistema immunitario, la cura di infezioni e problemi gastrici, il miglioramento dell’aspetto della pelle e persino lo sbiancamento dei denti. Tali teorie non sono mai state confermate dalla letteratura scientifica occidentale né da ricerche cliniche di alta qualità.Urinoterapia

In diversi paesi asiatici, milioni di persone praticano l’urinoterapia in nome di antiche tradizioni o per mancanza di alternative economiche. Alcuni studiosi, come il professor Yang Liansheng, hanno anche affermato pubblicamente che l’urina sarebbe benefica, ma tali affermazioni sono ritenute prive di fondamento scientifico sul piano delle prove sperimentali riconosciute dalla medicina internazionale.

I rischi per la salute: popolari miti e realtà medica

Secondo i principali esperti di nutrizione e nefrologia, bere urina non apporta alcun beneficio accertato alla salute. La British Dietetic Association sottolinea addirittura i rischi insiti in tale pratica. Ogni volta che l’urina viene assunta e nuovamente espulsa, la concentrazione di sali e sostanze di scarto aumenta, affaticando ulteriormente i reni e rischiando di compromettere la loro funzionalità.

I potenziali pericoli includono:

  • Sovraccarico di sali minerali e residui tossici, che possono causare danni ai reni;
  • Alterazioni dell’equilibrio elettrolitico, con conseguente disidratazione e squilibri metabolici;
  • Rischio di infezioni: anche se l’urina è sterile nell’individuo sano, può contaminarsi facilmente dopo l’espulsione o in presenza di patologie come infezioni delle vie urinarie;
  • Assunzione di farmaci o sostanze eliminate con l’urina: il corpo espelle residui di antibiotici o metaboliti tossici proprio attraverso il filtraggio renale. Reintrodurli nell’organismo può aumentare il rischio di reazioni avverse o tossicità accumulata;
  • Nessuna protezione certificata contro funghi, batteri o parassiti;

Le istituzioni sanitarie occidentali considerano quindi l’urinoterapia potenzialmente dannosa e sconsigliano fortemente questa pratica. L’espulsione delle urine è un sistema di purificazione, non una fonte di principi attivi utili.

Perché il dibattito persiste: cultura, survivalismo e disinformazione

Le ragioni per cui il mito della beneficità dell’urina persiste sono molteplici:

  • Diffusione di storie aneddotiche e testimonianze di personaggi famosi che hanno adottato tale pratica, spesso in condizioni di survivalismo (come in alcune trasmissioni televisive);
  • Assenza di controlli su forum, video e portali online che alimentano la disinformazione e offrono consigli senza basi scientifiche;
  • Fascinazione verso medicine alternative e orientali, spesso percepite come “più naturali”, indipendentemente dalla mancanza di evidenze oggettive;
  • Processi di insicurezza sociale e sanitaria in alcuni paesi, ove la medicina ufficiale non è facilmente accessibile;

È vero che, in situazioni di estrema emergenza dove l’acqua è totalmente assente, bere urina potrebbe temporaneamente ritardare la disidratazione. Tuttavia, anche in questi casi gli esperti raccomandano di evitare questa soluzione per non aggravare le condizioni renali a lungo termine. A causa dell’alta concentrazione di scorie e sali, l’urina aggrava la sete e può accelerare il collasso renale.

Indicazioni della comunità scientifica

La comunità medica e scientifica internazionale è concorde nell’affermare che l’urina NON è un trattamento medico e la sua assunzione è fortemente sconsigliata nelle normali condizioni di salute. Non è una bevanda detossinante, non rafforza il sistema immunitario né protegge da malattie.

L’effetto placebo e la suggestione culturale possono spiegare alcune storie di presunti benefici, ma non esistono riscontri oggettivi prodotti da studi clinici controllati.

Conclusioni basate sull’attuale conoscenza scientifica

Bere urina, per quanto possa essere radicato in alcune usanze popolari o occasionalmente praticato in scenari estremi, è privo di benefici dimostrabili sul piano della salute umana e può addirittura risultare dannoso, specialmente in presenza di problemi renali o alterazioni del metabolismo idrico ed elettrolitico. Gli unici liquidi raccomandati per mantenere una corretta idratazione e sostenere le funzioni fisiologiche restano acqua e soluzioni bilanciate di sali minerali.

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